Quando scegliere le gomme 4 stagioni
Nella scelta dei propri pneumatici, un dubbio, più di altri, fa capolino di una fetta consistente di automobilisti: montare gomme 4 stagioni o quelle stagionali, il cui cambio è da effettuare due volte nel corso dell’anno? Inutile negare come quest’ultima soluzione renda particolarmente felici meccanici e gommisti, che possono ampliare i loro guadagni con questa importante opera manutentiva dell’autovettura.
Per essendo una scelta individuale, talvolta basata anche su convincimenti di migliori performance del proprio autoveicolo (non sempre del tutto veritiere), non c’è alcun dubbio come le gomme 4 stagioni consentano di poter ottenere un maggior risparmio economico nella manutenzione delle gomme, evitando di doversi rivolgere semestralmente al proprio gommista e riuscendo a circolare tutto l’anno con gomme perfettamente conformi a quanto previsto dalla normativa vigente.
4 stagioni: quali sono le differenze con le gomme stagionali
Quest’ultima, a tal proposito, parla in modo esplicito in base a quanto disciplinato dal Ministero dei Trasporti: “le gomme quattro stagioni devono avere un indice di velocità pari o superiore a quello dichiarato sul libretto di circolazione”. Se non rispettano detti parametri, le gomme diventano “automaticamente” stagionali e, come nel caso della stagione estiva, vanno tassativamente cambiate entro il 15 maggio.
A fare la differenza tra una gomma stagionale ed una 4 stagioni, è il battistrada: la conformazione strutturale di quest’ultima, infatti, garantisce la giusta aderenza al di là delle condizioni metereologiche presenti e di un manto stradale asciutto, fangoso, ghiacciato. Tutte situazioni in cui le 4 stagioni possono garantire sicurezza e stabilità all’autovettura, salvaguardando l’incolumità del conducente e dei trasportati.
La maggiore profondità del battistrada, però, è solo uno degli aspetti che caratterizzano le quattro stagioni si caratterizzano per la peculiarità del disegno e l’applicazione di una specifica mensola, che consente loro di adattarsi a qualsiasi condizione ambientale e stradale. Non tutte le tipologie di ruote quattro stagioni, tuttavia, possono sempre circolare liberamente nelle nostre strade, a differenza di qual è il pensiero comune a molti automobilisti
È indispensabile, infatti, che le 4 stagioni rientrino in una delle seguenti categorie: Mud and Snow”, ovvero “fango e neve”, conosciute con l’abbreviazione di M+S e nelle varianti M-S, MS o M&S. Alcuni modelli, inoltre, accompagnano questa sigla col simbolo di una montagna con tre cime accompagnata da un fiocco di neve.
Perché le 4 stagioni possono risultare congeniali alla maggior parte degli italiani
Le gomme 4 stagioni, oltre a presentare un disegno del battistrada tipicamente invernale, si caratterizzano per la presenza di una mescola estiva: dal mix di questi due fattori si riesce a ricavare una gomma che è in grado di adattarsi a qualsiasi tipo di temperatura, alta o bassa che sia, ed alle differenti condizioni dell’asfalto
Questa tipologia di pneumatico risulta particolarmente adatta a quei soggetti che vivono in una zona mite dove gli episodi nevosi sono quasi del tutto assenti o sporadici ed utilizzano l’autovettura per una percorrenza chilometrica non particolarmente elevata. Da porre in evidenza, comunque, che le quattro stagioni tendono ad usurarsi più facilmente nel periodo estivo.
Quanto fin descritto fa ben comprendere come le 4 stagioni siano particolarmente adatte ad una vasta fetta della popolazione italiana, grazie alla presenza di un clima mite che ben si sposa con l’utilizzo delle “four season”, terminologia anglosassone che identifica le gomme 4 stagioni. Non c’è da stupirsi, grazie anche alla comodità di non dover procedere al cambio semestrale delle gomme, che abbiano preso piede nella nostra splendida nazione.
Se sino a quindici anni fa erano, numeri alla mano, quasi del tutto assenti, oggi rappresentano il 30% delle autovetture in circolazione, con un netto aumento nell’ultimo quinquennio. La vita media delle gomme quattro stagioni, in condizioni climatiche favorevoli, si attesta sui 3 anni, anche se alcune sono in grado di resistere per un periodo più lungo.